Bonus tende 2022 ed ecoincentivi: come richiedere lo sconto in fattura
Anche per il 2022 sono stati confermati diversi incentivi per interventi di natura energetica, impiantistica o edilizia sulla propria abitazione. Tra questi il bonus tende che permette di richiedere lo sconto in fattura.
E adesso che ci avviciniamo alla primavera è davvero il momento giusto per pensare a come rendere ancora più confortevole la nostra casa e renderla ancora più efficiente.
Il bonus tende nasce all’interno di una serie di agevolazioni, coerentemente alla direzione “Green” intrapresa dall’Europa, che favorisce ristrutturazioni nel pieno rispetto dell’ambiente e nell’ottimizzazione dei consumi energetici.
Grazie al Decreto Rilancio, all’Ecobonus e al Superbonus al 110% si può dunque richiedere lo sconto in fattura e la cessione del credito ai rispettivi istituti o ad altri eventuali intermediari finanziari. Questa possibilità sarà attiva fino al 2024 per i bonus con aliquota inferiore al 110%, mentre per il Superbonus la disposizione sarà valida fino addirittura al 2025.
Come funziona lo sconto in fattura?
Vediamo più nel dettaglio in cosa consiste lo sconto in fattura. Bisogna innanzitutto specificare che questo incentivo è da considerare in alternativa alla più classica detrazione fiscale, con la quale una parte delle spese vengono detratte dalle future tasse.
Seguendo l’articolo 121, c. 1 del Decreto Rilanci, si può invece scegliere di richiedere un contributo sotto forma di sconto sulla cifra dovuta, fino a un totale massimo coincidente all’importo complessivo.
Sarà il fornitore ad anticipare il contributo, che recupererà poi successivamente come credito d’imposta, mantenendo il diritto di cedere il credito ad altri soggetti quali istituti di credito o altri intermediari finanziari.
Di conseguenza il cliente vedrà applicato al prezzo di partenza uno sconto ad opera della ditta fino al totale dello stesso costo dei lavori, mentre l’azienda guadagnerà un credito cedibile a banche o altri istituti intermediari.
Bonus tende da sole 2022 e sconto in fattura
L’installazione di tende da sole ricade sotto specifici bonus disposti per gli interventi di efficienza energetica, in quanto utili ad evitare il surriscaldamento di ambienti interni ed esterni.
Questi bonus sono in particolare i seguenti:
- Ecobonus 50%
- Superbonus 110%
L’accesso ai due bonus è determinato da particolari condizioni del beneficiario e dell’immobile sul quale saranno condotti gli interventi.
Lo sconto in fattura rientra tra le opzioni a disposizione del beneficiario per usufruire della detrazione fiscale. L’ammontare dello sconto sarà dunque variabile a seconda dell’incentivo utilizzato, e permette alla ditta di installazione di guadagnare, nel caso del Superbonus 110%, grazie alla cessione del credito a banche o altri intermediari.
Informazioni utili sul bonus tende 2022
Chi può usufruirne?
Il bonus tende può essere richiesto da tutti i contribuenti che rientrano nelle seguenti condizioni:
- Detengono la proprietà di singole unità immobiliari residenziali. Sono compresi i familiari, coniuge incluso, e i parenti fino al terzo grado;
- Detengono la proprietà di parti comuni di condomini/edifici residenziali;
- Sono sostenitori di spese di riqualificazione energetica rientranti nell’ambito dell’Ecobonus o del Superbonus 110%;
- Sono in possesso di un diritto reale sugli immobili che fanno parte dell’edificio.
Quali tipi di tende da sole rientrano nel bonus?
L’ENEA ha stabilito, in accordo con quanto espresso dal Decreto Legislativo 29 dicembre 2006, n. 311, quali tipi di schermatura rientrano nei bonus di agevolazione fiscali, ovvero:
- Tende solari
- Tapparelle
- Tende tecniche da interno
- Scuri e oscuranti interni ed esterni
Le schermature devono avere le seguenti caratteristiche:
- Applicazione solidale all’intero involucro edilizio, ovvero non devono essere liberamente montabili o smontabili dall’utente;
- Appartenenza alle tende mobili o alle schermature tecniche;
- Protezione di una superficie vetrata;
- Installazione esterna o interna rispetto una superficie vetrata.
Quali tipi di spese rientrano nel bonus?
È possibile detrarre fiscalmente le spese correlate ai seguenti tipi di intervento:
- Smontaggio e dismissione di eventuali tende e/o sistemi di schermatura già presenti;
- Fornitura o posa in opera delle nuove tende e/o schermature acquistate;
- Fornitura e messa in opera di eventuali meccanismi automatizzati di regolazione e controllo delle tende/schermature;
- Prestazioni professionali supplementari, quali produzione di documentazioni richieste o direzione dei lavori di installazione;
- Eventuali opere provvisionali o accessorie.
Quand’è che l’ecobonus 110% vale per le tende da sole?
Per usufruire dell’ecobonus 110% bisogna che i lavori di installazione delle tende da sole siano condotti insieme ad altri lavori di riqualificazione energetica previsti dalla normativa del bonus stesso.
Tali interventi sono detti interventi maggiori, o trainanti, e comprendono:
- “Cappotto termico”, ovvero l’isolamento termico di superfici opache, sia verticali che orizzontali relative all’involucro dell’edificio. L’isolamento deve comprendere almeno un quarto della superficie di riferimento;
- Sostituzione di impianti di climatizzazione, con passaggio da caldaia a impianti centralizzati a condensazione;
- Interventi per la riduzione del rischio sismico.
Per essere validi, gli interventi devono essere stati intrapresi tra l’1 luglio 2020 e il 31 dicembre 2022.
A prescindere dalla tipologia di lavoro intrapreso, all’edificio oggetto dello stesso dovrà essere garantito uno scatto in avanti di almeno due classi energetiche certificabile tramite APE (Attestato di prestazione energetica).
Quali documenti occorre presentare?
Per usufruire dell’ecobonus è necessario conservare alcuni documenti e certificazioni importanti, per cui è importante conoscerli e assicurasi di esserne effettivamente in possesso prima di procedere oltre.
Per comodità i documenti da conservare vengono classificati in due tipi: tecnici, legati alle specifiche del prodotto e alle sue certificazioni, e amministrativi, relativi all’acquisto del prodotto e ad eventuali permessi per i lavori.
Documenti tecnici
- Codice CPID, ovvero la ricevuta dell’invio effettuato verso ENEA a garanzia della corretta avvenuta trasmissione della documentazione.
- Asseverazione adeguatamente redatta da un tecnico specializzato secondo quanto esplicitato nell ’articolo 8 del Decreto Interministeriale del 6 agosto 2020 insieme al computo metrico, fondamentale per attestare l’adesione ai requisiti e ai costi massimi previsti dal Decreto.
- Nel caso in cui l’asserzione non dovesse servire, questa è sostituita da una certificazione originale del fornitore, assemblatore o produttore che garantisca e attesti l’adesione del prodotto ai requisiti tecnici previsti;
- Schede tecniche dei componenti del prodotto insieme ad eventuale certificazione del fornitore;
- Attestazioni di prestazione riguardanti il fattore di trasmissione solare totale e/o della resistenza termica supplementare.
Documenti amministrativi
- Tutte le fatture relative alle spese d’acquisto sostenute;
- Copia contabile di bonifici bancari o postali correlati all’acquisto. È importante che la causale faccia riferimento alla legge finanziaria 2007, al numero e alla data della fattura, ai dati di chi sta richiedendo detrazione e quelli relativi a chi sta beneficiando del bonifico;
- In caso di intervento su parti comuni condominiali, delibera assembleare di approvazione di esecuzione dei lavori più tabella millesimale per la ripartizione delle spese;
- Dichiarazione di consenso dei lavori sull’immobile da parte del proprietario, qualora l’intervento venga richiesto da quest’ultimo;
- Stampa della e-mail inviata dall’ENEA con allegato il codice CPID a garanzia della corretta avvenuta trasmissione della scheda descrittiva dell’intervento.
Visto di conformità e asseverazione: quando non servono
Si specifica che il visto di conformità e l’asseverazione del tecnico sono richiesti per lavori che necessitano di un titolo abilitativo come la Scia e interventi superiori a 10mila euro. In edilizia libera o a fronte di lavori edilizi sotto i 10.000€, questi documenti non sono richiesti e vanno sostituiti come indicato.
Per intervento in edilizia libera si intendono quei lavoro di ristrutturazione e riparazione che non richiedono alcuna pratica burocratica (Scia, Cila, permesso di costruzione…). L’elenco di questi interventi è contenuto nel DM Trasporti 2 Marzo 2018, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 aprile 2018. Consiste in un provvedimento applicativo dell’articolo 1, comma 2, del Dlgs 222/2016.